Ambiente o non ambiente ?

Che bel resort, Stefania

di Luca Piana

La Prestigiacomo si schiera a favore dell’edificazione di un villaggio in un’area naturalistica in Sicilia. Voluto da un finanziere legato alla Banca Arner. Sì, proprio quella preferita da Berlusconi per tutti i suoi affari

(10 febbraio 2011)

Stefania Prestigiacomo

Una donna ministro. Un prete che ama tirare di boxe. Un finanziere di origine aristocratica con numerose società offshore. Sono i tre personaggi attorno ai quali ruota la storia di un villaggio turistico, anzi un resort di lusso della prestigiosa catena Four Seasons, che dovrebbe nascere in un raro tratto di costa siciliana ancora intatto vicino a Siracusa. Un progetto contestato da numerosi movimenti cittadini che, per una volta, hanno trovato voce grazie all’entusiasmo di Rosario Lo Bello, giovane prete della parrocchia di San Paolo Apostolo, alla Graziella, un vecchio quartiere di pescatori nel centro cittadino di Ortigia.
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Alto Adige No OGM

L’Alto Adige mette al bando l’utilizzo degli Ogm


Bolzano – (Adnkronos) – ”Si tratta di un grande risultato – commenta l’assessore Hans Berger – che mette la parola fine ad un percorso lungo e non privo di ostacoli soprattutto dal punto di vista giuridico"
Con l’approvazione da parte del Consiglio provinciale di Bolzano di un articolo inserito dall’assessore Hans Berger nella legge omnibus, l’utilizzo degli Ogm in Alto Adige e’ stato definitivamente messo al bando.
”Si tratta di un grande risultato -commenta Berger- che mette la parola fine ad un percorso lungo e non privo di ostacoli soprattutto dal punto di vista giuridico. Sino ad oggi, infatti, l’Unione Europea non aveva consentito di inserire un divieto assoluto all’utilizzo di sementi geneticamente modificati in agricoltura "

La linea di Bruxelles era sempre stata quella di puntare su una sorta di coesistenza fra agricoltura tradizionale e Ogm. A rendere possibile questo storico passaggio, e’ stato il crescente scetticismo sviluppatosi sull’argomento anche a Bruxelles.

Fonte: ADN Kronos

acqua all’arsenico

Arsenico nell’acqua: 128 Comuni nel mirino dell’Ue
Arsenico nell’acqua: 128 Comuni nel mirino dell’Ue
23-11-2010

Troppo arsenico nell’acqua potabile di 128 Comuni italiani, soprattutto del Lazio. A nulla è valsa la richiesta del Governo di derogare ai limiti di legge: la Commissione europea ha negato il permesso e impone ordinanze per vietarne l’uso alimentare.

I 128 Comuni interessati
La Commissione europea ha respinto la richiesta di deroga ai limiti di legge inoltrata dall’Italia per la concentrazione di arsenico presente nell’acqua destinata ad uso potabile. In particolare per quanto riguarda l’arsenico, scrive la Commissione Ue, “occorre autorizzare unicamente deroghe per valori di arsenico fino a 20 microgrammi al litro”. Al contrario, finora si poteva derogare fino 50 microgrammi al litro. Una decisione che riguarda 128 Comuni (vedi elenco). Se l’Italia non rispetterà il divieto, rischia un procedimento davanti alla Corte di Giustizia europea.

Troppe deroghe
L’Italia è il paese europeo dove più frequentemente si è permesso ad alcuni acquedotti di erogare acqua con valori fino a 5 volte superiori alla legge, in particolare per arsenico, boro e fluoro. Una pessima abitudine, che ha più volte suscitato polemiche e creato allarmismi sui potenziali rischi sulla salute. Preoccupazioni non certo affievolite – come è giusto che sia – dal fatto che le deroghe riguardino pochi comuni e località che si trovano nelle regioni Lazio, Campania, Toscana, Umbria, Lombardia e nelle province di Trento e Bolzano (per inciso in tutti i casi si tratta di sostanze presenti naturalmente nelle falde cui gli acquedotti attingono).

Effetti negativi sulla salute
Lo stop ufficiale è arrivato il 28 ottobre, ma già nei mesi scorsi a pronunciarsi era stato il comitato scientifico della Commissione europea, lo SCHER (Scientific Committee on Health and Environmental Risks), che ha in parte confermato le preoccupazioni che riguardano la salute dei più piccoli, mentre per quanto concerne la popolazione adulta il rischio sulla salute derivante dalla proroga dei valori derogabili per questi tre elementi sarebbe molto basso. Nello specifico, per i bambini sotto i 3 anni il boro assunto bevendo acqua potrebbe facilmente raggiungere il limite massimo tollerabile, mentre per i bambini e i ragazzi fino a 18 anni non è escluso che gli effetti negativi dovuti all’arsenico si manifestino già a partire dai 20 microgrammi per litro.

Arsenico, boro e fluoro: le eccezioni fin’ora consentite Limite di legge DerogaArsenico 10 ug/l50 ug/ Boro1 mg/l 3 mg/lFluoro 1,5 mg/l3 mg/l Consigli per le persone "sensibili"
Quando è in vigore una deroga, la regione o la provincia autonoma deve informare adeguatamente e tempestivamente la popolazione coinvolta, fornendo indicazioni specifiche per le categorie di popolazione più esposte a rischi: bambini e adolescenti, donne in gravidanza e allattamento. Consigliamo loro di evitare di consumare acque sottoposte a deroghe per questi parametri.

Di quali sostanze si tratta
Ma perché queste tre sostanze devono essere sempre tenute sotto la lente di ingrandimento? L’arsenico è un elemento non essenziale all’organismo umano e, a elevate esposizioni attraverso la dieta e l’aria, può causare tumori della pelle e degli organi interni.
Il fluoro, se assunto in quantità eccessiva attraverso l’acqua, l’alimentazione ed eventuali integratori, causa fluorosi dentale e ossea nei bambini.
Il boro è tossico per le vie riproduttive, ma non si è rilevata azione cancerogena.

Fonte: Altroconsumo.it

Il colpo in canna peggiore

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«Il vulcano che potenzialmente ha il colpo in canna peggiore di tutti – ha spiegato Bertolaso – è l’isola di Ischia, dove l’ultima eruzione si è registrata nel 1.300. Non vi sono al momento ragioni per temere che si risvegli, ma ciò può sempre avvenire e dunque va costantemente monitorato». In diecimila anni il cono vulcanico è cresciuto di 800 metri. «Ciò significa – ha concluso – che nel ventre del monte Epomeo si sta caricando una camera magmatica che potrebbe esplodere con conseguenze drammatiche».

Guido Bertolaso in merito ai possibili scenari per una eventuale eruzione del Vesuvio e altri vulcani italiani "dormienti"

Fonte: LaStampa.it

Il concetto di riciclaggio secondo De Lillo

Fabio De Lillo, assessore all’ambiente di Roma, ha un concetto tutto particolare di riciclaggio. Secondo l’assessore la raccolta differenziata va incrementata potenziando a raccolta domiciliare dei rifiuti. Non prima, però, di aver condotto un’indagine di mercato per verificare le potenzialità commerciali dei materiali riciclati. Perché, precisa De Lillo,

senza mercato è inutile riciclare, tanto vale buttare tutto nel termovalorizzatore.

Fonte: http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=9641

ecoincentivi

C’è chi è favorevole agli ecoincentivi e chi non lo è.
E’, naturalmente, favorevole l’industria automobilistica.
L’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) e Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) sostengono che, grazie agli ecoincentivi, è stato possibile demolire circa mezzo milione di autovetture Euro0 ed Euro1. Questo mezzo milione di vetture è stato sostituito con altrettante automobili Euro4.

Inoltre, sempre secondo queste associazioni, si è avuto un beneficio ambientale in quanto c’è stata una riduzione del 30% di Co2 e del 40% di particolato (PM10).

Io sono uno dei contrari agli ecoincentivi, o meglio, sono contrario agli ecoincentivi come sono concepiti oggi.

Sono favorevole agli ecoincentivi che riducano del 100% le emissioni o che siano concessi per l’acquisto di auto ibride o elettriche (come già accennato nel post per il Blog Action Day).

Come ridurre del 100% le emissioni ?  …è semplice: dare un contributo a chi demolisce la propria automobile e non ne riacquisti un’altra per almeno cinque anni.
In questo modo si otterrebbero due risultati: riduzione delle emissioni nocive e riduzione del parco macchine. Soprattutto quest’ultimo aspetto potrebbe essere positivo per ridurre il volume di traffico nelle grandi città.

Traffico e mobilità (Blog Action Day)

Oggi, 15 ottobre 2007, è il giorno del “Blog Action Day“, ovvero una iniziativa promossa affinchè i blogger scrivessero delle opinioni su un tema ben specifico, dal loro punto di vista, con gli argomenti che ritengono più importanti.

L’argomento scelto è l’ambiente. Io ho deciso di parlare di traffico e mobilità, non solo per denunciare quello che, secondo me, non va, ma anche per fare delle proposte.

Vivendo in una grande città come Roma ho sotto mano le difficoltà che una scriteriata corsa all’automobilizzazione ha portato nella nostra vita. In questa corsa ci sono quattro concorrenti: le industrie, i media, i cittadini e lo stato (inteso sia come centrale che locale). Ce ne sarebbe un altro, i pubblicitari, ma credo che siano al soldo delle industrie e quindi fanno il loro lavoro.

Chi più chi meno ha la sua colpa.

Le industrie hanno la colpa di aver rinunciato a produrre/ricercare per molto tempo soluzioni lungimiranti ed attinenti all’uso del veicolo, il trasporto. Le industrie ci hanno sempre proposto restyling di modelli, nuove linee accattivanti (molto spesso discutibili), con l’aggiunta di optional e prestazioni che a molti non servono ma sono costretti ad acquistare “perchè è il mercato che lo richiede”.
Molte volte il nuovo modello è nuovo solo nell’aspetto, mentre il motore è quello vecchio di dieci anni, progettato per automobili con peso decisamente inferiore alle attuali: loro lo chiamano ritorno di investimenti… sarà. Intanto i consumi crescono e le emmissioni nocive con loro.

I media non fanno altro che certificare quello che le industrie Continua a leggere